Caccia, Antonio
Trieste, 11 XI 1829 + Lugano, 18 II 1893. Letterato e musicista. Figlio di Luigi, uomo d'affari originario di Morcote e trasferitosi a Trieste, dove Antonio nacque e visse la sua infanzia. Dal 1836 al 1846 è studente nel Collegio-Convitto di Udine. Subito dopo lo troviamo a Trieste dedito alle sue occupazioni artistico-letterarie, a cui egli si consacrava nel tempo che gli era lasciato dal commercio dei cavalli del suo allevamento di Latisana. Divideva il suo tempo fra la città natale e Lugano dove, da liberale convinto giuntovi nel febbraio del 1893 per partecipare alle elezioni, fu colto da morte improvvisa. Lasciò a Trieste la sua villa sul colle Farneto, dove riuscì ad adunare una ricca serie di quadri, di statue e di oggetti d'arte ora raccolti nel Museo di Belle Arti “Antonio Caccia” in villa Ciani. Pubblicò numerosi lavori a Trieste. Nel 1886 come musicista fece mettere in scena nel Politeama Rossetti di quella città l'opera Gli Elvezi, che secondo le cronache locali non ebbe i favori del pubblico. Il manoscritto di quest'opera (incompleto) si trova oggi nell' Archivio Comunale di Lugano.
 
COMPOSIZIONI: L'opera Gli Elvezi, ossia Carlo il Temerario (1886). Lavori teatrali: Cesare Borgia; Andrea Doria; Cincinnato; Ademaro; Bacmanno; Don Giulio d'Este; Re Salomone; Abelardo ed Eloisa; Alessandra; Due secoli; Cencio Mosca; La conquista di uno zio; Napoleone III. Inoltre: Sonetti finanziari (stampati nell'Educatore della Svizzera Italiana, dicembre 1928, 308-311).
 
BIBL.: C. Catanzaro, Simpatie letterarie, Firenze 1877, 40-43; E. Motta, Dei diversi scrittori ticinesi nell'Educatore (1881), 59; P. Vegezzi, Esposizione storica, Lugano 1903, I, 199-200; DHBS II, 380; Tremoli, “Antonio Caccia mecenate triestino in Pagine Istriane” (3) 1950, 51-53; A. Benedetti, Antonio Caccia, nobile figura di filantropo in “La Porta Orientale”, Rivista Giuliana di Storia Politica ed Arte, (nuova serie) 1973, 178-180; V. Monferrari, Dizionario universale delle opere melodrammatiche, Firenze 1954.