Maranta, Renato
* Poschiavo, 18 VII 1920 + Coira, 20 X 1954. Musicista, compositore, didatta, pubblicista ed editore. Figlio di
à Riccardo Maranta, organista e promotore della musica corale nella Collegiata S. Vittore di Poschiavo per quasi cinquant’anni. Renato impara prestissimo a suonare l’organo, l’armonium e il pianoforte. Sull’esempio dei fratelli maggiori (è il nono di 14 fratelli tra cui accademici e religiosi), si prepara ad abbracciare la carriera ecclesiastica conseguendo la maturità classica presso i seminari inferiori di Seveso (Milano) e Venegono (Varese) tra il 1933 e il 1937, anno in cui rimane orfano di padre. Nel 1938 esordisce come musicista, pubblicista, poeta e compositore. Tra il 1938 e il 1940 studia filosofia e musica sacra alla Pontificia Università Gregoriana di Roma. Con lo scoppio della guerra, nel 1940 entra nel Seminario diocesano di Coira da cui viene espulso. Assolve la scuola reclute e viene incorporato nella fanteria di montagna (V/93), dove presterà servizio attivo per molti mesi durante il periodo di guerra. Nel 1941 entra nel Seminario diocesano di Lugano che poi abbandonerà per iscriversi al Conservatorio di Zurigo nel 1942.
Fin dagli anni Trenta, si distingue giovanissimo nel Grigioni italiano per le sue doti in campo musicale e letterario: un periodo particolarmente difficile per la situazione politica e per la propaganda ideologica delle nazioni confinanti che sfocerà nello scoppio della Seconda guerra mondiale. Un periodo però fecondo e vivace nel Grigioni italiano per la presenza di grandi personalità in campo culturale e artistico. Renato Maranta con l’amico Remigio Nussio sarà al centro della vita musicale di quegli anni. Le sue prime composizioni (musica sacra e canti popolari) datano della fine degli anni Trenta: è solo l’inizio di una produzione ricca e continua. Dagli inizi degli anni Quaranta è già attivo nelle chiese, in concerti e si distingue in campo didattico. Compone tre messe e sette mottetti sacri, oltre al suo
Canzoniere del Grigioni italiano, una raccolta di canti popolari che rispecchiano «natura, vita, uomini, costumi» della sua terra. 74 le composizioni ad oggi ritrovate, composte tra il 1939 e il 1948, dalle quali emergono toccanti quadri di vita del Grigioni italiano. L’intenzione iniziale di comporre e pubblicare cento canti (con testi e musica originali di R. Maranta) non viene portata a termine per la mancanza di mezzi economici e per la mancanza di sostegno da parte di enti e persone. Le sue precarie condizioni di salute - dovute al troppo lavoro e impegno come soldato, studente del Conservatorio, organista, insegnante di musica, catechista, compositore, pubblicista ed editore - si aggravano. Deluso e disperato, Renato Maranta cade in un esaurimento che lo porta dal 1946 a più internamenti in cliniche psichiatriche. «Affida al fuoco» gran parte del
Canzoniere e altre sue opere. Cercherà di riprendersi, ma muore inaspettatamente nella clinica Waldhaus a Coira a causa di un’insufficienza cardiaca.
Per la qualità del suo
Canzoniere, Maranta riceve numerosi elogi e riconoscimenti da parte di autorevoli esperti. In particolare nel 1946 segnaliamo i “Certificati” di Alfred Stern, esperto musicale della Federazione nazionale dei Costumi svizzeri e di Albert Wettsein, professore di canto per solisti del Conservatorio di Zurigo, ma anche l’elogio per l’
Ave Maria di Vittore Veneziani, direttore dei cori del Teatro della Scala in quegli anni rifugiato in Svizzera a causa delle leggi razziali fasciste.
Le sue composizioni sono state eseguite da cori e corali in Val Poschiavo, nel Moesano e a Zurigo e in parte trasmesse da Radio Monteceneri e da Radio Beromünster specialmente in collaborazione con Remigio Nussio.
Dal 1941 al 1947 Maranta collabora alla trasmissione della RSI «Voci del Grigioni italiano».
Egli vanta anche una produzione letteraria ragguardevole: oltre ai testi dei propri canti popolari, numerosi sono gli articoli scritti per la pagina culturale del «Grigione Italiano», oltre alle liriche e ai saggi pubblicati sull’«Almanacco» e sui «Quaderni grigionitaliani».
In occasione del suo centesimo anniversario, un apposito gruppo di studiosi promosso dalla Pro Grigioni italiano ha raccolto le opere musicali e gli scritti di Renato Maranta, che sono stati pubblicati nel 2022/2023 in tre volumi con saggi d’approfondimento.
COMPOS. E PUBBL.:
Tutte le composizioni di Renato Maranta sono state pubblicate dalla Pro Grigioni italiano, Coira 2022 (vol. 1 e vol. 2).
Renato Maranta è stato anche editore: a Zurigo nel 1943 fondò una casa editrice propria a cui diede il nome di Edizioni Corali Svizzere (E.C.S). Qui pubblicò parte delle sue composizioni sacre.
Musica sacra: Messa “Cristo Re” (1942), Missa “In nomine Jesu” op. 80 [S.C.T.B. con organo] (Zurigo 1944), Missa pro milite op. 99 per coro virile o voci bianche; coro misto (Zurigo [1944]); Mottetti sacri O salutaris Hostia op. 36 per coro misto (Zurigo 1943) e per coro virile (Zurigo 1944), Tantum ergo “cum jubilo” (Zurigo 1943) e Tantum ergo “cum jubilo” op. 83 per coro virile (Zurigo 1944), Domine non sum dignus (Zurigo 1943), Veni Creator Spiritus op. 82 per coro virile (Zurigo 1944), Ave Maria per tre voci sole S. A. T+B. [1947?].
Canti popolari (testi e musica di Renato Maranta) per formazioni corali diverse (maschili, femminili e miste), per una e più voci, per trio di voci, per voci di ragazzi e voci bianche, anche con accompagnamento: La stella alpina, canto pubblicato in: Oreste Zanetti, Cantiamo: Canzoniere per le scuole del Grigioni italiano, vol. 2, Ufficio cantonale testi didattici, Coira 1975, p. 283.
Canzoniere del Grigioni italiano (bozze di stampa 1948-1949. Due copie sono conservate presso l’Archivio comunale di Poschiavo e presso l’archivio della Parrocchia di San Bernardo di Prada – scatola n. 14). “L’ALPE”: 4. Falce e cote, 5. Il fienile, 6. I pastori, 7. Ponte di legno, 8. La mungitura, 9. La zangola, 11. Tramonto alpino, 12. La sera in cascina, 13. Notte alpina. “LA VENDEMMIA”: 14. Il verderame, 15. La coppia felice, 16. A chi la brenta?, 17. Le vendemmiatrici, 18. La canzone del tino. “NATALE”: 19. Le campane della Novena, 20. Non c’è proprio posto!, 21. L’annuncio ai pastori, 22. La preghiera dei pastori, 23. L’offerta dei pastori, 24. Gli angeli, 25. Passa il bambino, 26. Coro di Natale, 27. L’albarin da Natal, 28. La stella, 29. I tre Re - melodia popolare. [“VARI”]: 30. – 32. Barcarola o La sera del mio lago, 33. La serenata, 34. Ninna nanna “Calanchina”, 35. Ninna nanna “Poschiavina”, 36. (parla) La pigna, 37. Fede, 38. Speranza, 39. Carità, 41. Lieta armonia, 42. Libertà [= La Canzone della V/93], 43. Api e fiori, 44. Arcobaleno, [45.] (inno) alla Musica. In totale 38 canti diversi. Ciascun canto compare in una o più versioni con formazioni corali/vocali diverse, per un totale di 63 composizioni. Alcuni numeri sono mancanti e risultano dispersi.
Manoscritti con canti popolari: Ninna nanna “calanchina” (1939, manoscritto autografo in ASTi – Archivio di Stato del Cantone Ticino, RMSI – Ricerche musicali nella Svizzera italiana, 195.22), La “panaggia” (1940, manoscritto autografo in ASTi, RMSI, 116.12), La zangola (manoscritto non autografo con testo dattiloscritto in ASTi, RMSI, 195.26), Inno al Bernina (1941, manoscritto autografo in ASTi, RMSI, 195.15), Carmi vendemmiali (manoscritto autografo in ASTi, RMSI 195.17 e 195.19), “La vendemmia” (piccoli carmi) (1942, manoscritto autografo con testo dattiloscritto in ASTi, RMSI 195.21), La sera del mio lago (Barcarola) e La sera del mio lago (Barcarola poschiavina) (due manoscritti autografi per voci, piano o trio in ASTi, RMSI, 195.18), Ninna nanna poschiavina e Ninna nanna “pus’ciavina” (1942, due manoscritti autografi per voci e pianoforte in ASTi, RMSI, 195.16 e 1965.18), Pecore pascenti sul Rentano (romanza per 2 v. b. manoscritto autografo in ASTi, RMSI, 195.20).