D'Albert, Eugen
* Glasgow, 10 IV 1864 Riga, 3 III 1932. Pianista e compositore. Nato in Scozia da famiglia di lontana origine italiana {stabilitasi negli ultimi cento anni a Parigi, poi ad Altona), studiò il pf. dapprima con il padre Charles, pianista e compositore di danze, allievo di Kalkbrenner. A 12 anni ottenne una borsa di studio ed entrò alla National Training School di Londra nella classe di pf. di Ernst Pauer e in quella di composizione di Arthur Sullivan. Nel 1879 suonò davanti a Rubinstein che gli predisse un brillante avvenire. L'anno successivo esordì ai Popular concerts. A meno di diciott'anni presentò il suo Concerto in la min. sotto la direzione di Hans Richter. Vinse il Premio Mendelssohn che gli diede diritto di fruire per due anni di una consistente borsa di studio, e si recò a Vienna da Richter. Richter lo mandò a Weimar da à  Liszt, che gli riconobbe un talento paragonabile a quello di Tansif. A Weimar fu nominato pianista di corte. In seguito intraprese giri di concerti in Russia, in Italia, in Europa e in America. Nel 1886 suonò a Vienna il Secondo Concerto di Brahms, il quale dapprima si mostrò diffidente. Due anni dopo fu lo stesso Brahms sul podio ad accompagnarlo nell'esec. dello stesso concerto. Nel 1890 presentò in prima esec. la Burlesca di Strauss a lui dedicata. Come pianista D'A. divise con Busoni il primato sugli altri esponenti della sua generazione e nonostante la differenze, divise con l'italiano anche la responsabilità dell'acquisizione di Bach al repertorio concertistico: D'A. elaborò pure numerose composizioni organistiche di Bach per pianoforte. Per quanto riguarda i moderni egli giunse a includere nel suo repertoio anche Debussy. Come compositore, nonostante taluni aspetti lo avvicinassero a Strauss (Concerto op.2), si accostò sempre più a Brahms e all'accademismo dei suoi epigoni. Nelle opere di teatro, con Der Rubin si mosse dapprima nell'orbita wagneriana per approdare, dopo disparate esperienze, al naturalismo di Tiefland, la sua opera di maggiore successo che per un certo tempo fece credere al pubblico tedesco di aver trovato, nel panorama postwagneriano, una personalità di grande peso capace di aprire nuove vie. Qualche anno dopo l'attenzione fu invece tutta per à  Richard Strauss. Viaggiò moltissimo. Nell'estate del 1900 affittò un appartamento a Interlaken, dove lavorò soprattutto all'opera Der Improvisator. Nel 1903 si fece costruire una villa (Villa Erminia) sul Lago Maggiore. Nel 1914-15 acquistò una villa a Rapallo. Trascorse l'estate del 1915 a Montreux, dove soggiornò anche nel 1923. Trascorse il dicembre 1917 e i primi mesi dell'anno successivo a Zurigo. Lo stesso anno fu a Lucerna, dove tornò nel 1919 e nel 1920. Nell'aprile del 1919 si incontrò a Locarno con Gerhard Hauptmann e Emil Ludwig. Possedette una villa a Figino sul Lago di Lugano almeno dal 1927 e, alla sua morte, desiderò essere sepolto poco distante, nel cimitero di Morcote. D'A. fu celebre anche per i suoi numerosi matrimoni (sua seconda moglie fu la celebre pianista Teresa Carrefio). In una lettera del 20 II 1931 alla redazione del "General Anzeiger" di Francoforte, contestò comunque tutto quanto nella monografia di Raupp si raccontò della sua vita privata. Questa lettera, altri documenti e alcuni manoscritti di sue composizioni furono conservati dalla sua domestica di Figino e in seguito affidati all'archivio delle RMSI. Si tratta dei seguenti brani: Sonata per org. (1877), Sonata in re magg. per pf. a 4 mani (1878), Musíkalischer Trio per vl., vcl. e pf. (1878), Der Tor und der Tod per vl. solo e harmonium ad lib. (1878) (musica d'accompagnamento al poema di H. von Hoffmanstahl).
 
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