* Ferrara, 25 V 1878 + Ferrara, 14 I 1958. Direttore di coro e compositore. Fu allievo di Martucci al Liceo Musicale di Bologna e insegnò canto corale per 9 anni al cons. di Venezia. Tra il 1913 e il 1919 fu dir. della Scuola Municipale di Canto Corale a Torino, dove fu anche istruttore del coro del Teatro Regio. Chiamato al Teatro Comunale di Bologna, vi restò fino al 1921 quando Toscanini, costituitosi l'Ente autonomo del Teatro alla Scala, lo volle con sè a Milano. Diresse il coro della Scala fino al 1938, quando le leggi razziali lo fecero decadere dalla carica. Per qualche tempo si dedicò al coro del tempio israelita di Milano e all'attività corale che potè condurre a Ferrara. Poi, quando la situazione si fece più grave, fu profugo in Svizzera nel febbraio del 1944. Trovò rifugio nel Ricovero S. Anna di Roveredo (GR), dove gli fu di conforto la compagnia di altri celebri fuoriusciti italiani (Diego Valeri e Sabatino Lopez). Nel periodo dell'esilio si dedicò con uguale generosità all'attività corale, dando vita ad un coro nell'istituto di Roveredo che lo ospitava e soprattutto animando la vita mus. della vicina Bellinzona. Il 1° luglio 1944 dirigeva le corali "Santa Cecilia", "La Melodia" e la Società Orchestrale di Bellinzona in un programma comprendente sue compos. (
Inno a Frescobaldi,
Mattinata,
Il palazzo dei diamanti,
La Beata Beatrice,
Il pozzo dei Bonacossi da Marfisa). Soliste di canto erano Anna Borellini, Giuliana Bocca,
à Maria Amadini, artiste bellinzonesi che egli contribuì a formare e, nel caso dell'Amadini, a portare più tardi alla carriera teatr. Con gli stessi solisti e complessi numerosi furono i concerti dati a Bellinzona, Locarno, Magadino, Brissago e Lugano, dove, il 24 gennaio 1945, nell'esec. dello
Stabat Mater di Pergolesi, accompagnava all'org. Alceo Galliera, pure profugo in Svizzera. Rientrato in Italia nel luglio del 1945, riprese il posto di dir. di coro alla Scala riorganizzata, mantenendo l'incarico fino all'ottobre del 1954. Ogni anno tornava però nella Svizzera italiana a trascorrere un periodo di vacanza: a Cauco (Valle Calanca) nacquero alcune sue compos. Autore fecondo, di lui si ricordano, oltre a numerosi cori e romanze da camera, l'op. teatr.
La leggenda del Lago (libretto di G. Pusinillot, rappr. a Venezia l'8 febbraio 1911 e una serie di lavori su poesia di D. Tumiati con cui tentò di ridar vita al melologo:
La Badia di Pomposa (1900),
Emigranti (1901),
Parisina (1901),
La morte di Boiardo (1902). Negli anni dell'esilio in Svizzera scrisse:
Ninna nanna e
Sorrisi per canto e pf.,
Ave Maria per coro femm.,
Cuore di bimbo (Alfredo Luminati) per coro femm. a 3 voci,
Bella è la notte (G. D'Annunzio) per coro femm. a 4 v. e una
Messa corale dedicata alla Corale di Roveredo.